2/5
Prenotata cena (con altra coppia) in periodo...
Prenotata cena (con altra coppia) in periodo autunnale, Venerdì sera: percorso di crudi come antipasto - burrata, tartare di salmone, tonno, battuta di scampi su riduzioni varie, tutto nella norma. Primo di cavatelli con gambero reale - totalmente anonimo a dispetto della pomposa presentazione; ravioli ripieni di carciofi di Sant'Erasmo, ingrediente del tutto fuori stagione (un furbo riferimento alle castraure di Lio Piccolo?) con tocchetti di seppie stracotte (durissime ed insapore) innaffiate di latte di cocco. Per il bere scelta la degustazione di bollicine: il menù prevede tre calici ad personam ma il Maître decide che due sono sufficienti. Verso il termine si offre di "regalarci" (testuali) "un calice di Follie", vino ricercato e da lui stesso decantatissimo: ad onor del testuale di calice ne versa proprio uno - peccato fossimo in quattro a tavola. Scivolone imperdonabile.
Tempi ETERNI tra le portate e pessimo il servizio (due ragazze mute alla prima esperienza di stage) ed il buffo Maître (di per sé puntuale e preparato ma esageratamente zelante) davvero poco reattivi.
Al posto del dolce scegliamo qualcosa di salato, salatissimo anzi: il conto.
Alla larga.
Federico Lazzarini 31-10-2017