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Siamo arrivati in questo locale di domenica,...
Siamo arrivati in questo locale di domenica, seguendo le recensioni di Trip Advisor. Alla ricerca di un posto dove pranzare dopo le 14 e dopo una visita alla Villa Reale, il proprietario ci ha accolti con molta gentilezza che è stata confermata dal servizio, abbastanza rapido e sufficientemente professionale. Il primo impatto con il locale interrato, con il soffitto a volte e l'ambiente intimo e rustico è stato piacevole. Peccato per i dettagli nell'arredamento che sembrano messi un po' a casaccio e adombrano la sensazione di calore iniziale. Mi riferisco in particolar modo ai quadri alle pareti (tele industriali contemporanee da siti e supermercati cinesi) e runner in plastica o comunque materiale sintetico e freddo sui tavoli (belli) in legno.
Bei bicchieri da trattoria, carino il portapane (piccolo scolapasta in metallo) ma piatti non da trattoria.
Passiamo alla sostanza: i piatti proposti.
Menù piuttosto vario, che tende a soddisfare gusti diversi ma che fa perdere di specificità al locale che nella proposta culinaria non rispecchia l'ambiente.
Pochi piatti tipici, contaminazioni calabresi e generalmente "italiane" rendono il locale piuttosto da turisti.
Noi abbiamo preso un tagliere con salumi e tomino da dividere in 2.
Il tomino era discreto, cotto su fiamma troppo alta quindi bruciacchiato all'esterno ma non ben cotto e freddo all'interno.
Salumi medi ma una spiacevolissima sorpresa con il crudo che aveva un odore stranissimo ed un disgustoso sapore di carne andata a male.
Abbiamo subito fatto notare la cosa al cameriere che si è più volte scusato, ci ha detto che una cosa del genere non era mai successa e ci ha gentilmente portato un altro piatto di prosciutto crudo (questa volta un po' salato ma buono).
Unico piccolo appunto, ci ha lasciato il tagliere con il prosciutto andato a male sul tavolo finchè non abbiamo finito gli altri salumi. Credo che sarebbe stato più corretto portarlo via e riposizionare il contenuto si un altro tagliere. Inoltre la spiegazione fornita alla cosa ci ha lasciato parecchi dubbi: prima ha affermato di averci servito un crudo italiano disossato, poi ha detto che probabilmente le nostre fette puzzavano così tanto perché era la parte tagliata accanto all'osso. Questa giustificazione ci è sembrata davvero inadeguata e ci ha lasciato l'impressione che il prosciutto fosse stato affettato e conservato molto prima e male.
Il pane e le focaccine erano discrete, lo gnocco fritto, invece, troppo untuoso.
Poi abbiamo preso 2 primi: un risotto alla monzese con zafferano e salamella dal sapore discreto ma che avrebbe avuto bisogno di una maggiore mantecatura e dei ravioli con radicchio che (abbondantissimi) avevano un buon ripieno ed erano ben cotti. Due birre piccole, una bottiglia d'acqua (l'abbiamo chiesta frizzante ma è arrivata liscia) e due caffè per una spesa di 58 euro in 2, non poco ma soprattutto per la qualità.
Il locale avrebbe buone potenzialità, ma dovrebbe esserci più attenzione alla materia prima e all'esecuzione dei piatti.
A Monza c'è sicuramente di meglio.
teacher natalia 20-01-2018