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Una pasta a parte - Mangiare a 90 km da Roma e 800...
Una pasta a parte - Mangiare a 90 km da Roma e 800 m s.l.m. richiede stimoli più urgenti del pur rispettabile appetito. P.es. immergersi nella suggestione dei monasteri sublacensi o dello sperone di Vallepietra. E Jenne è proprio a metà strada.
Decenni fa una celebre Guida ai ristoranti d'Italia segnalava in paese una deliziosa Signora capace di allestire un ristoro minimalista votato alle due virtù locali: trota d'Aniene e pasta fatta in casa. La Signora si chiamava Tilde e la pasta "i 'ndremmappi": una delle tante tradizionali paste acqua e farina d'Italia, che qui storicamente s'insaporisce di condimento rosso piccante e alici transumate dal Tirreno. La Tilde non ha lasciato eredi gastronomici diretti, e la sapienza di quella sua pasta, resterà irripetibile. Eppure la tradizione si preserva, oltre che nel riserbo delle singole famiglie, in un paio di locali appena fuori paese. Io l'ho provata, con soddisfazione, all'Ostello "Il Lescuso", attaccato al campo sportivo. La sala può approntare, linda e pinta, un bel numero di coperti o accogliere, con pari dignità, quei singoli viandanti che si materializzassero in mezzo alla settimana.
Pulizia, decoro, cortesia, buona e sana cucina domestica e, p.g.r., nessun effetto speciale. Importi extraurbani (ndremmappi 8 euro, trote 9, rosso della casa 5) per un pasto completo e diverso dal solito a 25 euro.
N.B.: per indisponibilità di linea telefonica, qui si paga solo in contanti.
cesare lodolini 24-09-2016