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Velletri chiama Vesuvio.
Un minuscolo bar di...
Velletri chiama Vesuvio.
Un minuscolo bar di Pavona si scaldava d?entusiasmo per una vera Napoli a Velletri. L?Artemisio gemellato al Vesuvio, perché non provare?
E se nutrivo fiducia ancor prima di assaggiarla, non nutro perplessità ora che pure debbo avanzare qualche parziale riserva. Credo infatti che, quando poi fu il mio turno, quel tavolo non fosse abbastanza capiente per accogliere tutta la cura dei dettagli che la Tonda ormai ci ha insegnato a richiedere. Entriamo nel merito.
L?invito di chips e spuntature di pizza bianca arriverà freddo, d?un freddo molto ben riposato. E, con un forno che ci cadi dentro, non puoi risvegliarcele almeno un po??
Il supplì alla romana era d'impanatura fine e compatta, generoso, consistente, ma mediamente sapido e il formaggio troppo occupato per mettersi a telefonare. Eppoi il supplì, ch?è manufatto alla nascita, ha da essere manuale alla dipartita: accompagnatelo perciò, di grazia, con un tovagliolino di carta per poterlo addentare? brevi manu.
Nelle ?nuvole di baccalà? fritte prevaleva decisamente la densità della pastella. Ma, ultimamente, certe scommesse meteo non le azzecca manco Fuksas!
La Margherita con bufala, dal buon impasto tipo Napoli, ammiccava entro il cornicione ben rilevato e sorrideva di generosissima farcitura. Tuttavia la base s?era illanguidita per la sierosa freschezza del latticino, e il pomodoro poco cotto risultava percettibilmente amaro. Un sì, alla qualità e quantità degli ingredienti. Qualche però, su talune fasi della lavorazione.
La bionda artigianale era molto gradevole in sé. Ma i lieviti spiccatamente aromatici la rendevano poco adeguata alle note acide della pizza.
Ciò detto, il profilo qualitativo di fondo e il conto davvero amichevole meritano fiducia e spingeranno a tentare maggiori fortune.
cesare lodolini 08-02-2018