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Tra passato e presente -
La trattoria è morta....
Tra passato e presente -
La trattoria è morta. Ma, mormorandosi che ?Cesare? l?avesse resuscitata, accorremmo al miracolo.
Il contenitore, fuori poco invitante e dentro impersonale, non ci distolse dai suoi contenuti ? che forse favorì addirittura col suo aspetto anodino.
Il supplì al telefono ? convincente per gusto, meno per la cottura del riso troppo maturo e l?impanatura lenta ? si concretizzò in un bocconcino dietetico. La vagheggiata cac?epepe ? in cremina ? saprà coinvolgere: epperò io resto fermo all?asciuttezza delle origini. Per un primo di gola, la porzione poteva anche dirsi tirata.
Il merluzzo alla romana, delicato e smarcato dal condimento, fece rimpiangere il ricordo di un baccalà più ruvido e di uvette svenute, pinoli illanguiditi e patate stufate. Tutti questi comprimari, ognuno nel proprio riserbo, si rifiutarono al sugo, che scivolando sul trancio non si fece intingolo. La porzione fu finalmente da trattoria, ma non risarciva del gusto sottratto. Del carciofo, taccio... per amor di patria.
Chiudemmo con un'ostia di crostata alle visciole brunita e con la riflessione che se l?atmosfera non bastava a far trattoria, i prezzi ? medi nei fondamentali e alti nei complementari ? tradivano il tratto del ristorante e con vocazione a distinguersi.
Qui si praticano aggiornamenti della tradizione romana fortunatamente controllati e accattivanti. Ma aspettiamo che della trattoria si perda anche l?ultima memoria, per convincerci che il presente valga il passato.
cesare lodolini 08-02-2018