Zi Checco Pomezia

Un bel pranzo con gli amici il 25/04... un giorno in cui sei anche pronta ad affRontare il panico e ti aspetti tanta confusione ovunque...e invece da Zi Checco.. atmeosfera serena, personale

Cucina discreta.. Locale trascurato in disarmo arredo anni 80 .. Prezzi alti parcheggio interno con palazzina in costruzione.. Location deprimente

Domenica scorsa era pienissimo, fortunatamente avevo prenotato ? e comw sempre abbiamo mangiato il risotto alla crema di scampi più buono che abbia mai assaggiato, ci vado solo per quello. Purtroppo appena arrivato l'ho divorato e non ho fatto neanche una foto, in compenso ho scattato qualche foto a dei piatti appena usciti dalla cucina, solo alla vista ci si potrebbe leccare i baffi. Il servizio è buono e la cordialità è di casa. Consiglio vivamente

Siamo tornati da Zi Checco e purtroppo devo dire che siamo rimasti un po' delusi. Servizio un po' lungo (ma sta arrivando il caldo e anche all'ora in cui siamo arrivati, le 12, il locale si stava già

Trattamento ai limiti della decenza: arriviamo alle 13:30 e con un solo cameriere in sala che prendeva le ordinazioni, siamo riusciti ad avere i primi solo alle 15:00 ! Premetto che quasi nessuno

Ho mangiato i torvicelli di farro mare e terra con pecorino ed alici, eccezionali. La mia compagnia ha preso i tonnarelli 'zi Checco', ottimi. Per secondo buona frittura di paranza e per la mia bimba un rombo freschissimo al forno. Cheesecake eccezionale. Prezzi giusti per la freschezza del pesce. Molto consigliato, anche se non l'ho provato d'estate ma in primavera, e di venerdì sera non era affollato.

Torvicelli e gnocchi alla timoniera piatti superstar buono il resto. Rapporto qualità prezzo eccezionale - servizio un po raccogliticcio, sconsiglio di andarci la domenica a pranzo a meno che non si abbia null'altro da fare e si consideri accettabile stare seduti al tavolo due ore e quaranta per mangiare due primi un soute di cozze ed un insalata

Ristorante che richiama le atmosfere del film anni 70 dei film di Tomas Milian che narrano di una Roma di periferia sporca, rozza e verace .. All'ingresso del locale si viene assaliti da un odore di profumatore dozzinale millefiori misto a sentori di cozze e vongole, al tavolo il menu è di una buzzurra ma gustosa semplicità. Il locale si presenta stanco, usurato e con una vista sulla bellezza sfigurata del litorare romano. Il servizio e rustico ma efficace. Il gestore alla cassa, che usa un computer degli anni 90 per fare il conto, è di una fastidiosa arroganza. La qualità delle pietanze e dignitosa (tendente al peggioramento) il vino della casa orribile. Ultimamente i prezzi sono saliti di molto per un locale di questo tipo: due primi (spaghetto e gnocco scotto) una fritturina di calamari, cicoria, acqua e quarto di vino della casa 51 Eur ...